"Cercate il consiglio degli anziani, giacché i loro occhi hanno fissato il volto degli anni e le loro orecchie hanno ascoltato le voci della Vita"
Khalil Gibran

RIPRODUZIONI IN SCALA DEGLI ATTREZZI DELLA CIVILTÀ CONTADINA

LA NOSTRA STORIA DA CUSTODIRE E PRESERVARE

Sono Visentin Sergio e da oltre 20 anni realizzo attrezzi della cività contadina di un tempo usati nelle attività giornaliere e nel lavoro dei campi, tutti funzionanti e in scala 1:5.

Le giovani generazioni non riescono ad immaginare il duro lavoro e gli stenti dei loro nonni, non riescono nemmeno a capirli, perché è andato ormai perduto il contatto con la terra, la conoscenza dei lavori agricoli, il legame con le stagioni, il valore di ogni oggetto, che, una volta esaurita la sua funzione, non veniva gettato via, ma riadattato ad altri usi. Come hanno perduto la manualità dei loro padri quei giovani coltivatori di oggi che, abituati ad usare solo macchine e trattori moderni, non hanno conosciuto gli antichi attrezzi.

Per conservare le testimonianze e i valori di questa civiltà e non perdere completamente una parte tanto importante della nostra storia.

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ATTREZZI DELLA CIVILTÀ CONTADINA

Nel leggere i nomi degli oggetti, rigorosamente in dialetto, ai più anziani sembrerà di ritornare nelle lontane stagioni della loro gioventù, e sembrerà loro impossibile che in così pochi anni tante cose siano cambiate. Ad altri invece, abituati al linguaggio più colto ma distaccato dei documentari televisivi, forse sfuggirà il significato vero di certi termini, anche perché molte parole che appartenevano al mondo agricolo si sono sfocate o addirittura spente nel ricordo stesso di chi dentro quell'epoca è nato.

E con la fine della cultura contadina si è incominciato a perdere anche il significato di tante parole, e a parlare sempre più spesso in lingua italiana con i figli e nei rapporti sociali, quasi provando vergogna del vecchio dialetto. Non ci siamo accorti che con la perdita del dialetto perderemo la nostra identità, perché la lingua parlata è il primo elemento, il segno più reale di una identità, che durerà finché durerà il dialetto.

UN RINGRAZIAMENTO A:

Carlo Etenli

fondatore del museo della civiltà contadina di Grancona (Vicenza)

A lui va il mio più sentito ringraziamento, perchè con il suo museo tiene in vita un mondo che ora sta scomparendo, che questi oggetti sianodi aiuto, un aiuto a capire com'era il mondo dei nostri padri, dei nostri nonni, quel mondo che non era cambiato per centinaia d'anni, per tante generazioni di contadini. Un museo dove ho potuto studiare per riprodurre i miei modelli.

CONTATTI

VISENTIN SERGIO
Santo Stefano di Zimella (Verona)
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